Progetto

Quartiere Arpini

Luogo

Orbassano, Italia

Anno

1997 - in corso

Cliente

Cooperativa Edilizia “Giuseppe Di Vittorio”

Formato

Destinazione d'uso

Categoria

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Tipologia

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Servizi

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Nel quadrante nord-ovest del comune di Orbassano, nella provincia di Torino, in una zona situata ai margini del parco fluviale del Sangone e in un contesto caratterizzato dalla presenza di alcuni edifici residenziali pluripiano realizzati negli anni 1960/70, sorge l’area denominata “Arpini”.

Il progetto, che ci vede protagonisti di un processo urbanistico ed edilizio iniziato sul finire degli anni ‘90, è ancora oggi in corso d’opera con la realizzazione ed il completamento di alcuni lotti residenziali e di parte delle opere di urbanizzazione a loro servizio. Dal 1997 fino al 2005 il nostro principale obiettivo è stato quello di confrontarci con la realizzazione di un piano esecutivo convenzionato di libera iniziativa (PECLI) di edilizia residenziale che avrebbe portato ad insediare in questa zona circa 1.700 abitanti, edificando negli anni a seguire uno ad uno tutti i lotti interessati dal PECLI. Parallelamente, in anni in cui la legislazione cominciava ad occuparsi di progettazione sostenibile e di certificazione energetica degli edifici, abbiamo concepito il masterplan Arpini proponendo, a Comune ed operatori, un quartiere residenziale sostenibile in cui le strategie progettuali fossero volte al rispetto dell’ambiente ed all’aumento del comfort indoor dei propri utenti ed il cui contenuto edilizio fosse di alta qualità non solo formale ma anche tecnica e tecnologica. Ci siamo occupati di predisporre per l’Area Arpini una guida per la redazione programmatica dei criteri bioclimatici e bioedilizi da prevedere nel progetto grazie alla consulenza di iiSBE Italia (organizzazione no-profit volta alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la promozione di un ambiente costruito più sostenibile), evidenziando per ogni obiettivo prefissato quali fossero le strategie da utilizzare e le criticità da risolvere per ciascun elemento.

La crisi del 2008 ha purtroppo avuto conseguenze sulla realizzazione di tutto il programma che si sono tradotte in un ridimensionamento di alcuni aspetti più generali – ad esempio non è stata realizzata una centrale di cogenerazione che avrebbe permesso all’ area l’autonomia dal punto di vista energetico – ma ha permesso, per la parte di edilizia residenziale, di poter partecipare al bando della Regione Piemonte “10.000 alloggi entro il 2012” facendo di fatto rientrare gli edifici da realizzarsi all’interno delle disposizioni indicate nel Protocollo Itaca per ottenere una certificazione energetica di classe più avanzata. Ciò che caratterizza dal punto di vista ambientale l’intera area è la vicinanza al Parco Fluviale del Sangone che, oltre a determinare una linea di confine per la possibilità edificatoria, ci ha spinti ad avere un atteggiamento più che mai tutelativo nei confronti del patrimonio ambientale esistente. Per questo motivo gli assi rettori del progetto sono stati pensati come percorsi pedonali attorno ai quali si sviluppa uno schema ad isolati che, partendo da una piazza centrale con edifici più alti (3/4 piani fuori terra), man mano si decostruisce e si sfrangia verso la campagna, mitigando l’impatto di un’ edificazione molto intensa in un territorio rurale ancora abbastanza preservato. Tra gli elementi più rilevanti c’è la volontà di dare importanza agli effetti positivi del verde non solo dal punto ludico-ricreativo, estetico e di socializzazione ma soprattutto dal punto di vista climatico-ambientale, prevedendo alberature e giardini che lambiscano tutti gli edifici.

Le tipologie edilizie proposte sono a tre e quattro piani fuori terra con orientamento in direzione est/ovest ed angolazione di 18° rispetto a sud al fine di garantire buona esposizione ed irraggiamento solare. Il sistema dei percorsi ciclabili e pedonali è stato pensato e realizzato in modo da garantire un’adeguata mobilità anche alle utenze più “deboli” (anziani e bambini) ed evitare la sovrapposizione con percorsi per i mezzi a motore. Riguardo l’aspetto architettonico ed edilizio, la destinazione d’uso è residenziale, di tipo pubblico e privato, ed include attività commerciali di vicinato, collocate al piano terra della piazza centrale, indispensabili non solo per la vita degli abitanti insediati, ma anche utili per costituire quel tessuto connettivo necessario per la crescita di un nuovo centro residenziale e la riconoscibilità della zona non solo come quartiere ma come “borgo”. L’approccio compositivo ha privilegiato l’uso di materiali quali intonaco e mattone e di forme pulite e compatte con l’inserimento di terrazze e logge, soprattutto orientate a sud, che si trasformano in un’estensione dello spazio abitativo interno.

Credits: Michela Ghio